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note geologiche dei Monti Sibillini

Note geologiche ed idrogeologiche dell'Area di Maziana

di Carmine Allocca

 

 

Figura 1 Carta geologica del complesso vulcanico sabatino scala 1 : 50.000 edità dal C.N.R.

Figura 1: Carta geologica del complesso vulcanico sabatino scala 1 : 50.000 edità dal C.N.R.

L’intera escursione si svolgerà sulla litologia contrassegnata con il numero 30 sulla carta, ovvero: colata piroclastica di bracciano, con una facies litoide a granulometria fine contenente litici vulcanici e del sedimentario, generalmente alla base delle unità e confinate nelle paleo depressioni.

Figura 2 Transetto W – E riportato in blu sulla carta geologica.

Figura 2: Transetto W – E riportato in blu sulla carta geologica.

 

L’area è ubicata a nord di Roma nel settore occidentale del Lago di Bracciano. Il paesaggio vulcanico ricalca quello tipico del Lazio settentrionale. Il territorio del comune risulta compreso tra i 177 e i 467 metri sul livello del mare. L’area in cui avrà luogo l’escursione fa parte del Parco Naturale Regionale di Bracciano – Martignano. Geologicamente parlando la zona di Manziana è inserita in due differenti contesti vulcanici: quello di Tolfa-Cerite e Manziate e l’altro è quello dei Sabatini (Lago di Bracciano). Le vulcaniti più antiche dell’area appartengono al complesso Tolfa-Cerite-Manziate (4,2 - 2,3 Ma), si tratta di vulcaniti con una composizione acida (ovvero con alti tenori di silice SiO2). I due complessi sono ampiamente descritti nel nostro sito, nella sezione di geologia (http://www.zaininspalla.it/?pagID=14 ) e in particolare il complesso Tolfa-Cerite-Manziate si trova nella nota riguardante il Monte Piantangeli, mentre quello dei Sabatini è reperibile nella nota sul Lago di Martignano. 

Figura 3 Foto satellite dell'area dell'escursione con la Macchia della Manziana evidenziata

Figura 3: Foto satellite dell'area dell'escursione con la Macchia della Manziana evidenziata

 

Oltre all’inquadramento generale di cui sopra l’area presenta delle peculiarità quali: manifestazioni idrotermali con risalita di acido solfidrico (H2S) e anidride carbonica (CO2), la risalita di gas profondi si percepisce dal tipico odore di zolfo (volgarmente detto di uovo marcio) e dalla presenza di incrostazioni del medesimo elemento.

 

Lo zolfo

« La nobiltà dell'uomo, acquisita in cento secoli di prove e di errori, era consistita nel farsi signore della materia, e io mi ero iscritto a Chimica perché a questa nobiltà mi volevo mantenere fedele. Vincere la materia è comprenderla, e comprendere la materia è necessario per comprendere l'universo e noi stessi: e quindi il Sistema Periodico di Mendeleev [...] era come una poesia. » (il sistema periodico Primo Levi) Lo zolfo è un elemento chimico della tavola periodica, viene rappresentato dal simbolo S (proveniente dal latino Sulfur) il suo numero atomico è 16 (link dove reperire una tavola periodica http://lacasacalda.files.wordpress.com/2008/07/tavola-periodica.png ). È un nonmetallo inodore, insapore molto abbondante; la sua forma più nota è quella cristallina, di colore giallo intenso, si presenta sotto forma di solfuri e solfati, si ritrova spesso puro nelle regioni vulcaniche attive. Può essere rinvenuto anche in forma di piccoli cristalli che risultano come incrostazioni, soprattutto in manifestazioni idrotermali.

 

Le applicazioni

Lo zolfo ha ed ha avuto in passato moltissime applicazioni, ai giorni nostri è soprattutto il suo derivato principale ad essere utilizzato(l’acido solforico H2SO4). Lo zolfo ha moltissime applicazioni nella vita di tutti i giorni, infatti è utilizzato per: batterie, detersivi, fungicidi, fertilizzanti, polvere da sparo, fiammiferi e nei fuochi d’artificio.

Figura 4 Cristalli di zolfo

Figura 4 Cristalli di zolfo

 

L’ambiente e lo zolfo

La vita sulla terra come la conosciamo è probabilmente possibile grazie allo zolfo, infatti tra le reazioni che si sviluppano nei mari primordiali potrebbero esserci quelle dello zolfo. Il Canada è il maggiore produttore di zolfo attuale, anche l’Italia in passato lo è stata, in Sicilia infatti ci sono le miniere che sono state sfruttate tra le prime.

 

Bibliografia:

http://www.lenntech.it/periodica/elementi/s.htm

http://it.wikipedia.org/wiki/Zolfo

Le altre fonti bibliografiche mancano per un problema tecnico.